La liposuzione (lipoaspirazione) è sicuramente uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti,
senza limiti di sesso ed età. Tale metodica ha indicazioni ben precise e non può essere assolutamente
considerato né un’alternativa al dimagramento attraverso la dieta né un trattamento della cosiddetta
“cellulite” o, con un termine più scientifico, della panniculopatia edemato-fibro-sclerotica.
La lipoaspirazione, infatti, può ritenersi efficace nei casi in cui si abbia un peso vicino al “peso forma” e
tuttavia il profilo corporeo sia alterato da eccessi localizzati di tessuto adiposo.
L’adiposità localizzata altro non è altro che un accumulo di grasso determinato da una concentrazione
di cellule adipose per centimetro quadrato maggiore rispetto alla “normalità”.
Tali adiposità localizzate sono tipiche di alcune regioni corporee e legate a fattori genetici e ormonali,
quindi diverse nell’uomo e nella donna. Queste masse adipose aumentano sicuramente con
soprappeso e obesità ma possono essere presenti anche in soggetti normopeso e resistere dunque a
qualsiasi tipo di dieta.

La famosa “cellulite” può migliorare dopo una liposuzione solo per la conseguente decompressione
della cute e il miglioramento del circolo linfatico ed ematico superficiale, ma non per azione diretta
dell’intervento, sebbene alcune tipologie di liposuzione (come quella laser-assistita alla cui sezione si
rimanda) possano effettivamente agire in maniera pressoché diretta anche sull’aspetto della cute a
“buccia d’arancia”.
La “cellulite” infatti (PEFS) non è un problema di accumulo di grasso, ma di ristagno di liquidi nel grasso
superficiale e per questo trattabile con metodiche differenti e spesso non chirurgiche.
Oggigiorno la liposuzione viene condotta con tecniche sempre meno invasive, con l’intento di
rimuovere parte del grasso sottocutaneo in eccesso tramite l’utilizzo di cannule.
È importante sottolineare come la lipoaspirazione non è necessariamente in grado di risolvere i
problemi di peso e di forma, poiché non è solo il grasso a determinare le nostre forme e a modificare i
nostri profili, bensì la struttura scheletrica e le masse muscolari.
Un ulteriore limite della liposuzione deve essere considerato (per la sicurezza del paziente nonché per
la qualità del risultato finale) la quantità di grasso che può essere aspirato in una singola seduta
operatoria: in un soggetto mediamente normopeso, è opportuno non eccedere oltre i 2-3 litri di tessuto
adiposo, salvo evitare contestuali perdite ingenti di sangue nonché per evitare antiestetici effetti
“svuotamento”, con la cute che si svuota in maniera eccessiva e troppo rapidamente, diventando quindi
“lassa”
Quando è indicato un intervento di liposuzione?
L’intervento è indicato in tutti i casi di disarmonia dei profili corporei perirregolare o eccessiva presenza
di grasso localizzato.
Le regioni più del corpo comunemente trattate sono quella gluteo-trocanterica, esterna e interna della
coscia, mediale del ginocchio, delle caviglie, dell’addome e dei fianchi.
Per il successo della operazione, al fine di evitare irregolarità cutanee, devono essere attentamente
valutate la tonicità e l’elasticità della cute, tanto che si considera la liposuzione un intervento da evitare
nel momento in cui sussistano significativi eccessi cutanei.
A quale età è possibile eseguire l’intervento?
È possibile eseguire la liposuzione solo a partire dal termine dello sviluppo corporeo e quindi
sicuramente dopo la maggiore età. La necessità di avere una cute non eccessivamente lassa e ancora
discretamente elastica per poter procedere all’intervento, limita in un certo senso l’utilizzo di tale
tecnica chirurgica a pazienti particolarmente “in là” con gli anni.
Quale è il periodo dell’anno più indicato per l’intervento di liposuzione?
La liposuzione va in genere evitata nei periodi caldi e soleggiati nell’anno, sia per evitare di dover
indossare le classiche guaine elastiche contenitive post chirurgiche con elevate temperature esterne,
sia (e soprattutto) per evitare l’esposizione al sole dei lividi, che determinerebbe una pigmentazione
irreversibile della cute.
Tecniche chirurgiche
Secondo la tecnica detta “tumescente” si pratica una infiltrazione nelle aree da trattare di una cospicua
quantità di fluido, composto da soluzione salina, anestetico locale e in genere adrenalina (a scopo
vasocostrittore). Il termine “tumescente” si riferisce appunto allo stato “turgido” dei tessuti infiltrati
con tale soluzione, al fine di promuoverne un più facile accesso chirurgico, di limitare le complicanze
(traumi e sanguinamento) e di migliorare l’effetto anestetico e analgesico anche al termine
dell’intervento.
Vengono in genere eseguite delle piccole incisioni (3-4mm) in zone nascoste del corpo o in naturali
pliche cutanee attraverso le quali si modella il grasso, aspirandolo con cannule forate di diverso
diametro a seconda delle zone da trattare. Nel corso degli anni si sono evolute differenti tecniche di
liposuzione che possono agevolare il chirurgo nel proprio lavoro tecnico e la paziente nel
raggiungimento del risultato. Ogni singola tecnica sarà da studiare preventivamente a seconda
dell’entità delle zone da trattare, dell’entità degli accumuli adiposi, dell’età e della condizione fisica del
paziente da trattare.
Dalla dimissione alla guarigione post-intervento
Dopo l’intervento di liposuzione bisogna aspettarsi gonfiore e lividi (diversi da persona a persona a
seconda della predisposizione individuale nonché dell’entità dell’intervento), dolenzia diffusa ma
contenuta, bruciore e perdita di sensibilità per diversi giorni dopo l’intervento nelle zone trattate.
Generalmente dopo due o tre settimane questi segni clinici regrediscono, ma un moderato gonfiore
può rimanere più a lungo, dovuto all’edema (infiammazione) dei tessuti molli, in particolare a livello del
sottocute, pertanto il vero risultato finale si può apprezzare solo nel tempo, in genere nei mesi
successivi e grazie anche all’utilizzo di specifici indumenti compressivi a scopo modellante, che
saranno da indossare per diverse ore al giorno durante le prime fasi postoperatorie, per poi liberarsene
un po’ alla volta nelle settimane successive all’intervento.
La liposcultura è una particolare tecnica chirurgica, evoluzione della classica liposuzione. Sebbene il concetto
di base sia eguale (la rimozione dei tessuti adiposi in eccesso mediante aspirazione), la liposcultura ha la
possibilità selezionare aree specifiche del corpo nelle quali si agisce asportando il grasso in eccesso e
reimpiantandolo ove necessario (scultura del corpo), con lo scopo di ottenere dei risultati per l’appunto di
rimodellamento e non solo di svuotamento, diminuendo i tempi di recupero e le possibili complicanze rispetto
all’intervento tradizionale. A differenza della classica liposuzione, quindi, che prevede spesso importanti
asportazioni di grasso, con la tecnica della liposcultura il tessuto adiposo è in genere rimosso solitamente
di quantità contenuta. Questo consente alla liposcultura di assicurare un modellamento corporeo
molto più preciso, andando ad armonizzare la zona trattata senza causare irregolarità o inestetiche pieghe e/o
avvallamenti.
LIPOSCULTURA
La liposcultura è rivolta a individui in buona o eccellente forma fisica, che vogliano
però tonificare ulteriormente il proprio corpo, andando a rimuovere in maniera selettiva le componenti di
grasso in eccesso che non rispondano né a dieta né ad attività fisica.
Esattamente come la liposuzione, la liposcultura non è e non vuole essere una terapia dimagrante: i risultati del trattamento chirurgico, sebbene pensati per essere duraturi, vengono facilmente vanificati se il paziente non continua a seguire la sua solita dieta calibrata, nonché regolare attività fisica. Il candidato ideale è quindi il paziente di normale costituzione, attivo e tonico, che, per via di predisposizione genetica o avanzare dell’età, non riesce a eliminare il grasso in eccesso proprio nei punti che, esteticamente, non permettono di ottenere l’aspetto fisico desiderato.
Esattamente come la liposuzione, la liposcultura non è e non vuole essere una terapia dimagrante: i risultati del trattamento chirurgico, sebbene pensati per essere duraturi, vengono facilmente vanificati se il paziente non continua a seguire la sua solita dieta calibrata, nonché regolare attività fisica. Il candidato ideale è quindi il paziente di normale costituzione, attivo e tonico, che, per via di predisposizione genetica o avanzare dell’età, non riesce a eliminare il grasso in eccesso proprio nei punti che, esteticamente, non permettono di ottenere l’aspetto fisico desiderato.
Come si esegue la liposcultura?
La liposcultura si esegue con la medesima tecnica della liposuzione, ma con l’aiuto di una fibra laser, la
quale non solo facilita l’asportazione del tessuto adiposo grazie alla sua azione di produzione di calore, ma
consente anche di ottenere un effetto di retrazione della cute (sempre grazie alla produzione di calore) che
quindi non risulterà mai “eccedente” al termine dell’intervento di lipoaspirazione, incrementando quindi il
beneficio in termini di “rimodellamento” corporeo, permettendo di ridefinire non solo i volumi, ma anche i profili
corporei. Le cannule, con azione combinata aspirativa e laser, sono inserite sottocute tramite micro-incisioni,
eseguite in punti strategici, di solito in corrispondenza delle naturali piegature della cute.
Ciò assicura delle piccole cicatrici ben nascoste, che tendono a diventare sempre meno evidenti nel tempo. La procedura chirurgica può essere eseguita sia in lieve sedazione (per piccole aree coinvolte dall’intervento), sia in sedazione profonda o anestesia generale (per multiple aree coinvolte). La prima fase consiste nello “scaldare” il grasso da aspirare, che viene successivamente asportato ed eventualmente “trattato” per essere riutilizzato a scopo rimodellamente in altre aree corporee. L’intervento si conclude con la medicazione l’apposizione di una compressione elastica, che dovrà essere mantenuta per circa 2-3 settimane.
Ciò assicura delle piccole cicatrici ben nascoste, che tendono a diventare sempre meno evidenti nel tempo. La procedura chirurgica può essere eseguita sia in lieve sedazione (per piccole aree coinvolte dall’intervento), sia in sedazione profonda o anestesia generale (per multiple aree coinvolte). La prima fase consiste nello “scaldare” il grasso da aspirare, che viene successivamente asportato ed eventualmente “trattato” per essere riutilizzato a scopo rimodellamente in altre aree corporee. L’intervento si conclude con la medicazione l’apposizione di una compressione elastica, che dovrà essere mantenuta per circa 2-3 settimane.
Quali sono i tempi di recupero dopo la liposcultura?
La liposcultura ha generalmente tempi di recupero inferiori rispetto alla liposuzione tradizionale.
Il paziente è tenuto al riposo nelle prime 48 ore, decorse le quali può gradualmente riprendere le normali attività
quotidiane, evitando comunque ogni genere di sforzo o esercizio fisico. A partire dalla seconda settimana,
se non sono intervenute complicanze e il decorso è stato buono, si può riprendere qualunque tipo di attività,
lavorativa e sportiva. I risultati definitivi della liposcultura sono evidenziabile già nell’immediato postoperatorio,
ma tendono a un progressivo miglioramento anche durante tutto l’anno successivo all’intervento.
Quali sono possibili rischi e complicanze dell’intervento di liposcultura?
La liposcultura è un intervento chirurgico, e come tale può presentare tutti i rischi e le
generiche complicanze di ogni altro intervento. È normale che dopo l’intervento le aree trattate
possano gonfiarsi, essere dolenti e presentare anche evidenti ecchimosi, che sono tuttavia destinate a
scomparire entro 2-3 settimane.
Il dolore chirurgico post intervento, solitamente moderato, può essere controllato con la somministrazione di normali antidolorifici. Va sottolineato che – come in qualunque altro tipo di intervento – il fatto di evitare tutte le possibili complicanze di una procedura chirurgica dipende non solo e non tanto dall’abilità tecnica del chirurgico, quanto dal fatto di poter eseguire la procedura in ambienti sanitari sterili, sicuri e controllati
Il dolore chirurgico post intervento, solitamente moderato, può essere controllato con la somministrazione di normali antidolorifici. Va sottolineato che – come in qualunque altro tipo di intervento – il fatto di evitare tutte le possibili complicanze di una procedura chirurgica dipende non solo e non tanto dall’abilità tecnica del chirurgico, quanto dal fatto di poter eseguire la procedura in ambienti sanitari sterili, sicuri e controllati
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